
Mors Kochanski è stato uno dei maggiori istruttori di bushcraft e sopravvivenza nella natura selvaggia. Le sue conoscenze erano quasi esclusivamente concentrate negli ambienti della foresta boreale (era canadese) ma i concetti espressi possono considerarsi universalmente validi. Nato il 10 novembre 1940 a Prince Albert – Canada, è morto di tumore il 5 dicembre 2019.
I suoi insegnamenti possono essere riassunti in alcuni punti che è indispensabile conoscere nell’apprendere le basi della sopravvivenza
- Impara conoscenze specifiche e applicale.
“Più sai, meno porti con te”. Ha coniato questa frase, diventata poi famosa. In questo senso ha sempre insegnato la sopravvivenza nella natura con tutta una serie di istruzioni molto dettagliate che poi, messe in pratica, si sono rivelate sempre efficaci e risolutive. - Super shelter.
Il “Super Shelter” è un particolare rifugio, veloce ed efficace ed è molto comodo quando si deve dormire riparati in ambienti invernali e freddi. La costruzione è semplice e veloce utilizzando pochi elementi: una struttura a letto rialzata coperta da rami, la parete posteriore è protetta con una coperta di emergenza riflettente (color argento o oro/argento di circa cm. 210×160) in Mylar e un foglio di plastica trasparente abbastanza lungo da arrivare davanti. Si predispone un focolare davanti ad una certa distanza che assicura aria calda che si intrappola nella struttura, senza pericolo di soffocamento per il fumo. Per costruire un Super Shelter servono alcuni accessori nel kit di sopravvivenza: un foglio di plastica di almeno 2 metri lineari, una coperta di emergenza riflettente (color argento o oro/argento di circa cm. 210×160) in Mylar, un po di cordame e ovviamente uno strumento da taglio e una sega. - Mangiare.
Mors Kochanski è dell’idea che se devi consumare più energia di quanto spendi nel procurarti il cibo, nello sforzo, è meglio lasciare che il corpo entri in modalità di digiuno. Insomma, cacciare o procurarsi il cibo in altra maniera va bene, ma se si consuma più di quello che si incamera, il gioco non vale la candela. Il cibo è anche vitale per generare calore corporeo quando si è fuori nel freddo. Anche per questo suggerisce di portare nel kit di sopravvivenza cibo energeti pronto che può essere anche pemmican o moderni preparati energetici. Consiglia anche tecniche di caccia e pesca utilizzando trappole primitive, ma ammette che queste sono abilità avanzate e non sono sempre necessarie nella maggior parte delle situazioni di sopravvivenza. - Bere.
E’ importantissimo bere. Nel kit ci dovrebbe essere una pentola o un recipiente in metallo di dimensioni adeguate in modo da poter far bollire l’acqua. Uno degli oggetti più difficili da fabbricare in natura, è una pentola per far bollire l’acqua e dove possibile cucinare. Si può potenzialmente creare un contenitore di corteccia piegato o mettere al suo interno acqua e rocce calde , ma è difficile e richiede tempo. - Dormire.
E’ molto importante dormire per sopravvivere. Se la notte non si dorme si rallentano le funzioni cerebrali, non si riesce a pensare in modo idoneo e cala anche la voglia di rimanere in vita. In certi situazioni e con particolari climi diventa più facile dormire durante il giorno e stare sveglio la notte con un fuoco acceso. - Abbigliamento.
L’abbigliamento ha un ruolo fondamentale per proteggere il corpo dalle condizioni climatiche esterne. Bisogna prestare attenzione a cosa si indossa o si porta per la protezione dal caldo e dal freddo. - Fuoco.
I suoi “bastoncini di piume” sono diventati universalmente famosi. se il terreno è bagnato e c’è molta umidità nell’aria, insegna a creare un piccolo fascio di legnetti secchi di pino o altro e ad accendere il fascio tenendolo a livello della vita (per non farlo inumidire nel terreno). Quando prende fuoco, brucia rapidamente e si controlla con le mani senza farlo toccare nel terreno freddo e umido. Si può accendere al riparo dal vento e dalla pioggia e si ondeggia facilmente per ossigenarlo. Mors Kochanski insegna ad accendere il fuoco con i metodi classici per gli ambienti naturali e senza troppe risorse e insegna sopratutto come procurarsi esche e materiali incendiabili che si trovano in natura. - Attrezzi e utensili.
Insegna a vivere nei boschi con il minimo indispensabile di equipaggiamento. Poco ma che sia estremamente efficace e questo richiede strumenti reali in grado di svolgere un qualsiasi lavoro con il minimo sforzo. Lui porta spesso una lama di sega ad arco legata alla cintura. Consiglia di non fare troppo affidamento su seghe a filo e lame di rasoio (quelle contenute nelle scatolette di emergenza che si trovano in commercio già confezionate), quando si cerca di sopravvivere l’ambiente e il clima non perdonano ed è necessario lavorare contro il tempo per proteggere il corpo nella nuova situazione che si è venuta a creare. - Essere preparati.
Riprendere e analizzare bene i suoi detti “più sai, meno porti” o “la conoscenza non pesa nulla”. Con l’abilità e la conoscenza, si riuscirebbe probabilmente a vivere in modo accettabile utilizzando le risorse che si trovano nell’ambiente. Lui è anche un realista, significa che incoraggia ad avere un kit di sopravvivenza ben preparato. Un kit di sopravvivenza non è un suo concetto esclusivo ma sono molto importanti le sue raccomandazioni e i suoi consigli nell’assemblare un kit: abbigliamento adeguato, un coltello o uno strumento da taglio molto adatto al bosco, adeguato, una lama di sega ad arco, una pentola, un acciarino (ferrocerio) per produrre cascate di scintille, corda paracord a 7 o 9 fili e coperte di emergenza riflettenti (color argento o oro/argento di circa cm. 210×160) in mylar. Questi componenti principali che occupano poco spazio e hanno un peso ragionevole, aiuteranno a combattere la disidratazione, a stare al caldo e a costruire un riparo. - Il Jam knot.
È necessario imparare ad utilizzare le corde e a saper fare qualche nodo essenziale. Mors Kochanski ha evidenziato un nodo fondamentale, il Jam Knot o Arbor Knot. Questo nodo trova un’ottima applicazione se si utilizza il paracord senza fili all’interno (solo la calza) e in una situazione di sopravvivenza, è particolarmente utile per legare insieme due pali di ricovero utilizzando molta meno corda rispetto ad altre legature standard.
Mors Kochanski è stato uno dei massimi esperti di sopravvivenza nella natura e oggi, con internet è diventato semplice conoscere i suoi metodi e i suoi insegnamenti.