Curarsi con erbe e piante: ferite e piaghe

Come pulire e medicare le ferite e le piaghe della pelle, bagnando oppure usando un cataplasma.

Un modo molto efficace per pulire e detergere le ferite è quello di utilizzare acqua potabile. Se l’acqua è bollita (poi utilizzata fredda o appena tiepida) è ancora meglio. La ferita si pulisce con movimenti che vanno dall’interno verso l’esterno. La ferita, dopo che è stata lavata e pulita, dovrebbe essere disinfettata e medicata e infine tenuta coperta. Il sapone neutro non profumato è ottimo per pulire se e quando è possibile aggiungerlo all’acqua. La disinfezione è più facile perchè in assenza di ipoclorito di sodio, di iodopovidone o altri disinfettanti, si può utilizzare l’urina, che deve essere appena prodotta (non deve stare a contatto con l’atmosfera per troppo tempo).

Di seguito alcune erbe o piante idonee per curare ferite, morsi di animali e lacerazioni.

Aloe vera: il gel che esce dalle foglie aiuta a sfiammare le parti della pelle già cicatrizzate o lesionate.
Bardana: si utilizzano le radici schiacciate con le quali fare un decotto.
Betulla: si utilizza la corteccia sminuzzata, con la quale si prepara un decotto.
Borragine: si utilizza la polpa della pianta (meglio le foglie) usandola come pomata.
Borsa del pastore (capsella): si fa un unfuso con tutta la pianta, escludendo le radici.
Calendula: si utilizzano sopratutto fiori e foglie per fare un infuso.
Centocchio (stellaria): si spremono le foglie e se ne ricava il succo.
Crescione: ci si ricava il succo.
Erba della madonna (sedum): si mettono le foglie direttamente sulla ferita.
Ortica: si utilizza l’infuso di fiori e germogli giovani.
Quercia: si utilizza la corteccia sminuzzata, con la quale si prepara un decotto.
Sambuco: anche per il sambuco si utilizza il succo delle foglie.
Tifa: le radici si usano impastate (cataplasma) per: ferite, tagli, foruncoli, piaghe, pustole, infiammazioni, ustioni e scottature.